Criteri Ambientali Minimi per ledilizia

Criteri Ambientali Minimi per l’edilizia sono disciplinati da due Decreti Ministeriali:

  • il DM 23 giugno 2022, n. 256 “Affidamento di servizi di progettazione e affidamento di lavori per interventi edilizi”, in vigore dal 4 dicembre 2022;
  • il DM 11 ottobre 2017, “Affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici”;

I decreti ministeriali chiariscono in maniera globale i criteri obbligatori in caso di appalti pubblici, dalla progettazione, alla scelta dei prodotti, allo sviluppo del cantiere. In particolare, l’ultimo aggiornamento sottolinea la necessità di sviluppare un’architettura bio-eco-sostenibile al fine di ridurre gli impatti ambientali.

Uno sviluppo importante, frutto di un lungo percorso di approfondimenti volti ad individuare la direzione che il settore dell’edilizia dovrà prendere per poter affrontare il futuro prossimo, tra incertezze energetiche e cambiamenti climatici.

 

Cosa sono i Criteri Ambientali Minimi

Partiamo dall’inizio. Secondo la definizione ministeriale, i CAM, Criteri Ambientali Minimi, sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti ad individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.

Nati in seno al Piano Nazionale d’Azione sul Green Public Procurement, il loro obiettivo è quello di vincolare prodotti e servizi, beneficiati dalla Pubblica Amministrazione, al rispetto di requisiti ambientali.

Ad oggi sono stati adottati CAM per 18 categorie di forniture ed affidamenti. Tra questi, i Criteri Ambientali Minimi adottati per l’edilizia.

Criteri Ambientali Minimi adottati per l’edilizia: la storia

L’impegno ambientale nell’edilizia pubblica nasce nel lontano 2006, quando, accogliendo l’indicazione della Commissione europea “Politica integrata dei prodotti, sviluppare il concetto di ciclo di vita ambientale”, in Italia viene approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico il Piano Nazionale d’Azione sul Green Public Procurement (PAN GPP). Il Green Public Procurement rendeva pioniera la Pubblica Amministrazione (PA) nella scelta di prodotti e servizi ambientalmente preferibili in ottica di sviluppo sostenibile.

I CAM per la sostenibilità ambientale

Nel 2014 vennero poi approvate tre diverse direttive europee (nr. 23/24/25) in tema di appalti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture pubbliche che introdussero l’adozione dei Criteri Ambientali Minimi: dei requisiti di tipo sociale, ambientale ed economico che premiano i prodotti e i servizi a più elevato valore di sostenibilità ambientale e lungo ciclo di vita. La loro adozione riduce gli impatti ambientali e promuove modelli di produzione e consumo più sostenibili e circolari. I CAM rappresentano uno strumento fondamentale per lo sviluppo di modelli di eco-progettazione dei prodotti, di riduzione dei rifiuti e della loro corretta separazione, di incentivo di sistemi di raccolta differenziata.

Criteri Ambientali Minimi obbligatori negli appalti pubblici

In Italia nel 2017, prima a Gennaio e poi definitivamente ad Ottobre, viene emanato il Decreto Ministeriale “Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici”, dove si chiariscono in maniera globale – dalla progettazione, alla scelta dei prodotti, allo sviluppo del cantiere – i criteri obbligatori in caso di appalti pubblici.

Rivoluzionaria è stata l’introduzione del criterio dell’offerta «economicamente più vantaggiosa» che dà maggior rilievo alle caratteristiche qualitative, anche ambientali, dell’offerta, a svantaggio del criterio del «prezzo più basso», applicabile solo in via residuale. Questo, a garanzia di una migliore qualità della costruzione degli edifici pubblici.

I CAM per la copertura di un edificio pubblico

Nello specifico, i requisiti CAM elencati nel Decreto Ministeriale del 2017 richiesti per la copertura di un edificio pubblico erano:

  • ospitare un impianto fotovoltaico per garantire approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili (art. 2.2.5);
  • utilizzare prodotti a basso impatto sul microclima e sull’inquinamento atmosferico: coperture verdi o coperture Cool Roof (Art. 2.2.6);
  • garantire un’elevata qualità interna dell’ambiente (art. 2.3.5) attraverso l’utilizzo di materiali ad elevato comfort acustico (art. 2.3.4.6);
  • garantire un’elevata qualità interna dell’ambiente (art. 2.3.5) attraverso l’utilizzo di materiali privi di sostanza pericolose;
  • utilizzare materiali isolanti con una determinata percentuale di materia prima riciclata.

I nuovi Criteri Ambientali Minimi 2022 adottati per l’edilizia

Ad Agosto 2022 sono stati pubblicati i nuovi criteri ambientali minimi (DM 23 giugno 2022 n. 256) che aggiornano e sostituiscono la precedente versione del 2017. Nel decreto viene data maggiore importanza al concetto di salubrità e viene confermata la necessità di sviluppare un’architettura bio-eco-sostenibile attraverso l’integrazione di conoscenze e valori rispettosi del paesaggio, dell’ambiente, della biologia, al fine di ridurre gli impatti ambientali. Un basso impatto ambientale viene raggiunto attraverso la scelta di materiali rinnovabili, durevoli, riutilizzabili, riciclabili.

Il concetto di durabilità nelle costruzioni

Il concetto di durabilità è strettamente legato all’impatto ambientale di una costruzione. La durabilità di un elemento costruttivo è la capacità di mantenere invariate nel tempo la sua composizione e le relative prestazioni. Solo la scelta di materiali ed elementi costruttivi ad elevata durabilità, in grado di resistere a lungo nel tempo alle azioni esterne, può limitare lo spreco di risorse naturali e la creazione di rifiuti.

Le azioni esterne quali irraggiamento solare (fotodegradazione da raggi UV), dilatazioni termiche differenziali, corrosione elettrochimica e cicli gelo/disgelo sono le principali cause di deterioramento dei materiali nel tempo. Il tema della durabilità è infatti richiamato tra i requisiti prestazionali richiesti dalle Norme Tecniche delle Costruzioni oggi in vigore.

Alcuni contesti, come quelli urbani, industriali o portuali, presentano un livello di aggressività elettrochimica particolare per i materiali edilizi, soprattutto per quelli metallici. In ambiente marino, la presenza di elevata umidità e le forti concentrazioni di cloruro di sodio, favoriti dalle elevate temperature, determinano infatti un violento attacco corrosivo dei metalli non adeguatamente protetti, con la conseguenza di una corrosione rapida e inesorabile, che ne riduce fortemente il ciclo vita.

Criteri Ambientali Minimi 2022, le principali novità

Le principali novità introdotte dal Decreto Ministeriale del 2022 rispetto al precedente del 2017, riguardano l’adozione di criteri premianti finalizzati ad aumentare l’attrazione di capitali pubblici e privati sulle opere da realizzare, quali nuovi approcci di progettazione e nell’uso dei materiali come l’analisi del ciclo di vita o LCA; l’estensione dei CAM anche ai servizi di manutenzione di parti di edificio.

Relativamente alla copertura di un edificio:

  • Viene meglio delineata l’utilità delle coperture Cool Roof, tese a (art. 2.3.3) ridurre l’effetto isola di calore estiva. Sono obbligatorie pertanto coperture con Solar Reflectance Index SRI>29 per pendenze >15% e >76 per pendenze uguali o minori al 15%
  • Viene confermata la necessità di garantire un’elevata qualità interna dell’ambiente attraverso l’utilizzo di materiali ad elevato comfort acustico (art. 2.4.11)
  • Viene confermata l’importanza di materiali in grado di essere disassemblati al termine del loro ciclo vita (art. 2.4.14)
  • Viene aumentata la percentuale di contenuto di Materia Prima riciclata negli isolanti (art. 2.5.7)
  • Viene promossa la progettazione in BIM.

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